Alcool

inter_logoAlcool

Il consumo di alcolici tende, così come per quello di tabacco/sigaretta, a crescere con l’età passando dal 33,47% degli 11enni al 79,11% dei 15enni. Il consumo frequente riguarda il 8,45% degli 11enni, il 16,89% dei 13enni e il 45,93% dei 15enni. Il 25,88% dei 15enni dichiara di bere ogni settimana. L’1,2% degli 11enni, l’1,93% dei 13enni e il 13,58% dei 15enni dichiara di essersi ubriacato almeno 2 volte nella vita evidenziando comportamenti a rischio.

Sono dati che confermano ancora una volta la necessità di porre grande attenzione ad un comportamento molto dannoso e assai diffuso.
Sulla base di questi dati risulta evidente che affrontare i temi alcol/fumo diventa, quindi, una priorità quando si parla di salute per le nuove generazioni.

progetto tommaso

Che mi combini Tommaso”è un gioco educativo contro l’abuso di alcool ideato per coinvolgere i bambini fin da piccoli in un’azione di prevenzione, iniziando a informarli e educarli verso un comportamento corretto prima che l’uso di questa sostanza entri a far parte della loro vita.

L’alcool è la droga più frequente e più facilmente reperibile: ecco perché intervenire prima che abusi o comportamenti scorretti possano diventare simbolo di “libertà”, di “potere” e di “autonomia” e creino una vera e propria dipendenza entrando a far parte della quotidianità.

Il progetto dunque fa leva sulla capacità d’identificazione del bambino che, immedesimandosi nel vissuto di Tommaso, il protagonista del racconto allegato al gioco da tavolo, viene stimolato in un percorso ludico che comporta l’assunzione di scelte consapevoli.

tommaso

Che mi combini Tommaso” è un progetto educativo contro l’abuso di alcool ideato per coinvolgere i bambini fin da piccoli in un’azione di prevenzione, iniziando a informarli ed educarli verso un comportamento corretto prima che l’uso di questa sostanza entri a far parte della loro vita.

Materiali e metodi
Il kit “Che mi combini Tommaso” è destinato a bambini dai 9 ai 12 anni e si compone di un libro-racconto e di un gioco da tavolo.

Il racconto contiene una breve storia di una prima esperienza negativa con l’alcool, chiamando in causa protagonisti in cui il bambino può facilmente identificarsi. Nel testo sono presenti spiegazioni permettono di distinguere le due problematiche relative all'assunzione di alcool: quella a livello somatico (la tossicità per l’organismo) e quella a livello psichico (la creazione di una forte dipendenza).

In questa prima fase di gioco è molto importante leggere la storia ai bambini e dare spazio ai loro commenti facendo sì che interiorizzino il più possibile i messaggi e le informazioni contenute. La possibilità d’identificazione col piccolo protagonista della storia fa sì che i bambini vivano profondamente i dubbi e le emozioni di Tommaso. In tal modo, anche collegandosi a propri vissuti e a proprie esperienze personali, è come se ognuno di loro vivesse veramente l’esperienza del nostro protagonista, evitando di portare il discorso in prima persona, una forma emotivamente troppo forte e non rispettosa della privacy.

Successivamente si passa al gioco di squadra: ad ogni giocatore si distribuisce la stessa quantità di denaro. Si posizionano le pedine (con l’immagine dei nonni Rino, Tino, Nino e Gino, personaggi del racconto) sul tabellone e si tira il dado, procedendo in questo modo verso il traguardo. Ogni volta che una pedina giunge alla casella di uno degli imprevisti che capitano ai nonni, si deve tirare il secondo dado (quello con l’immagine dei bicchieri). A seconda del risultato di questo tiro, si eseguiranno le indicazioni e le penalità riportate.

Vince la squadra che arriva per prima al traguardo avendo consumato meno denaro possibile.

L’utilizzo di pedine con le immagini dei nonni e il dover sottostare al risultato ottenuto tirando il dado senza poter interagire in prima persona, fa sperimentare al bambino lo stato d’impotenza già descritto nel racconto e collegato al consumo di alcool.

Questo insegna, in maniera simbolica ma molto forte a temere l’assunzione di sostanze che impediscono di mantenere il totale controllo del proprio comportamento; sostanze che fanno anche perdere l’identità positiva e fanno consumare denaro inutilmente. I bambini, giocando per poter vincere, spereranno con forza che il bicchiere che compare sul dado sia quello vuoto.

Il rimanere indietro nel gioco se si beve, il riconoscere nei comportamenti dei nonni ubriachi azioni lesive dell’integrità, della tranquillità e stabilità altrui oltre che propria (con la possibilità che siano vissute anche nella memoria personale di una propria paura o di un forte disagio, ad esempio quella di essere lasciati soli all’asilo dopo la chiusura) saranno un ulteriore rinforzo simbolico a considerare l’assunzione eccessiva di alcool come un qualcosa di pericoloso e da evitare.